Negli ultimi tempi, mi sembra che ci sia una specie di “caccia alle streghe”
per quanto riguarda uno dei ruoli più delicati,
anzi il più delicato,che un calciatore ricopre all’interno della squadra di appartenenza:
IL PORTIERE. E’ un ruolo di grande responsabilità e importanza,
al quale non viene perdonato nulla o quasi nulla e che costantemente,
per i novanta o più minuti della partita,non gli viene concesso neanche un calo minimo di concentrazione.
Chi lo ricopre è costantemente sulle….spine.
Sembra che, ogni qualvolta che il portiere si trova a contatto con il pallone,
sia continuamente sotto esame:
un rinvio un po’ sbilenco, un’uscita a terra incerta, una respinta poco ortodossa,
oppure una presa in uscita alta, non ben riuscita, anche se poi nel prosieguo dell’azione,
non succede nulla di irreparabile.
Fin da piccolo ho sempre giocato in porta, (nonostante la statura non mi aiutasse molto,
ma la posizione e i riflessi erano ottimi!!)perché mi affascinava questo ruolo
di “ultimo baluardo” a differenza della maggior parte dei miei coetanei,
che provavano solo ebbrezza e soddisfazione, nella realizzazione del goal.
Ho cominciato a giocare fin da piccolo,verso gli otto o nove anni, in un contesto
dove gli stessi tuoi amichetti un po’ presuntuosi e qualche volta anche un po’ prepotenti,
per il solo fatto di sentirsi superiori agli altri,sia per l’età, che per la presunta bravura,
ti concedevano di giocare,solo se portavi tu il pallone, oppure se accettavi di giocare in porta.
Per me, senza che loro lo sapessero, era come sfondare una….porta aperta!!!
Si perché erano gli stessi a decidere la composizione delle due squadre e guarda caso,
ce ne era sempre una molto più forte dell’altra.
Allora visto che nel ruolo di portiere non voleva mai giocare nessuno, scarseggiando i pretendenti,
fin dall’inizio, accettai consapevolmente, il ruolo da me preferito, ad un patto però:
che fossero i due portieri attraverso la…lotteria del “pari o dispari”,
a scegliere i propri compagni di gioco.
Naturalmente ,il sottoscritto cominciava sempre con un paio di buon i difensori
e di seguito assieme ai primi prescelti, veniva deciso il resto della squadra.
In questa maniera,l’eventuale vittoria o sconfitta sarebbe stata non per merito
o demerito del singolo, ma di tutto il gruppo.
Apro una parentesi: a tutt’oggi in questo difficile ruolo, ho disputato con la Nazionale Italiana Cantanti,
di cui sono uno dei quattro fondatori iniziali unitamente a Andrea Mingardi,Gianni Morandi e Mogol,
oltre 420 partite!! E ho intenzione di proseguire questo score,
fino a che il mio fisico reggerà!!!
Per tornare alla responsabilità di questo ruolo,vorrei fare notare a tutti coloro
che criticano con grande prosopopea e facilità le prestazioni dei portieri,
di criticare con altrettanta veemenza, le prestazioni di quei centravanti che rimangono
a bocca asciutta per svariate domeniche.
Gli attaccanti però, devono essere tutelati e amorevolmente coccolati sempre,
a prescindere dalle loro prestazioni in campo.
Si sa mai che non cadano in depressione e che quindi, domenica dopo domenica non trovino
più lo specchio, di una porta larga sette metri e trantadue centimetri
e alta due metri e quarantaquattro centimetri!!
I portieri non possono permettersi questi momenti, altrimenti il rischio dell’immediata critica,
è immediatamente alle…..porte, ma non quelle del campo di calcio!!!
DUE PESI E DUE MISURE nel giudizio!!
Da tifoso del Bologna, viste le ultime poco esaltanti prestazioni dei nostri ex portieri
militanti in altre squadre, e di altri appartenenti a società più blasonate e accreditate a traguardi europei,
credo che bisogna piantarla di mettere in discussioni FEDERICO AGLIARDI,
perché, a turno,chi più chi meno, nell’arco di un campionato,è passabile di cali di forma
o disattenzioni in campo, non solo per quelli che giocano nel
Bologna, ma anche di altre squadre!!
Non facciamo nomi,perché è sempre il campo di gioco che emette le sue sentenze,
siano esse del passato, del presente o del futuro.
Un’ultima piccola ma significativa considerazione:
televisivamente parlando,come mai il bel gesto atletico del “bomber” finalizzato in goal,
nelle varie trasmissioni, ci viene propinato in tutte le salse e da qualsiasi
angolazione fino alla….paranoia.
Non ho mai visto,però,ripetere o riproporre a …….mitraglia, una bella, grande o spettacolare parata,
a differenza appunto di certi goal, che a volte, vengono definiti…..
”della domenica”:anche qui, DUE PESI E DUE MISURE!!
Meno male che almeno ne gli ultimi anni, ogni qualvolta una squadra segna,
ai telespettatori viene trasmessa e proposta anche la gioia, del portiere.
Prima sembrava che “all’ultimo baluardo” fosse preclusa la festa, così ignorato,
tutto solo, dall’altra parte del terreno di gioco.
Così facendo,lo si è reso partecipe dell’entusiasmo collettivo, insieme ai compagni di squadra,
tifosi, che ad ogni rete segnata possano pensare o dire che……
IL SOGNO CONTINUA!!!
Mar
19
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